Il
mondo di Aligi Sassu
Fabrizia
Triaca Fabrizi
L 'operato artistico e segnatamente quello grafico di Aligi
Sassu presenta una tale vastità di opere e di stadi evolutivi,
da essere difficilmente riconducibile a una corrente o a un
gruppo di artisti delimitato. Uomo del suo tempo, in quanto
legato in modo organico alla sua epoca, ha sempre affermato la
propria individualità attraverso le motivazioni psicologiche
che sottendono il suo variegato operato artistico e la resa
estetica delle sue creazioni.
Sebbene
agli inizi della sua carriera abbia in qualche modo partecipato
all'avventura del Futurismo o alle istanze di «Corrente», egli
è rimasto, e rimane tutt'oggi, una personalità autonoma,
avulsa da movimenti programmati. Attento piuttosto a cogliere e
a trasformare le novità espressive, a filtrarle a tal punto da
sembrare estraneo al suo stesso mondo. Rapportandosi in modo
isolato ai molteplici eventi artistici e culturali, Sassu ha
costruito, attraverso la sua attività, una sua opera -non solo
di opposizione al regime ma anche di sottile difesa del suo
mondo - che non si può etichettare in termini schematici come
futurista o realista, ma che di tutti i movimenti riassume o
coglie le valenze espressive. […]
La straordinaria varietà linguistica, che attraversa tutto l'
operato di Sassu e che riflette un instancabile spirito
innovativo, si mostra costantemente legata al linguaggio
pittorico. È tramite il colore, infatti, che egli crea dipinti,
opere murali e disegni, carichi di immagini e racconti. Oppure
opere grafiche realizzate, soprattutto negli anni più recenti,
prevalentemente all'acquatinta o con le tecniche litografiche e
serigrafiche in quanto «permettono di disegnare col colore»,
come ha affermato lo stesso Sassu, e consentono una maggiore
libertà espressiva.
Non
mancano tuttavia, anche in anni recenti, opere in bianco e nero,
solitamente di piccolo formato e legate ad un linguaggio più
grafico che pittorico, in cui emerge pienamente la sapienza
dell' incisore.
La recente stagione creativa dell'artista, quella che occupa gli
anni Ottanta e Novanta, è interamente illustrata in questa
sede. Le 265 opere grafiche, eseguite dal maestro tra il 1984
e i11995, sono state schedate da Carlos Julio Suarez
Olivares in continuità con la precedente catalogazione, curata
da Paolo Bellini, che aveva schedato l'opera grafica di Sassu
dal 1927 al 1983 (circa 700 titoli). Anche nel lavoro di C.J.
Suarez Olivares l'opera incisa e litografica viene divisa da
quella serigrafica; tutte le opere sono illustrate accanto alla
relativa scheda tecnica e la loro numerazione prende avvio dal
punto in cui era stata interrotta da P. Bellini.
Nelle grafiche realizzate da Sassu nell'ultimo decennio emerge
una creatività prevalentemente orientata verso il mito,
spogliato tuttavia dalla connotazione che caratterizzava le
prime opere: sfera irraggiungibile, eroica, primordiale. […]
Ha
chiaramente sottolineato O. Bonini, «in tutto il suo percorso
artistico e fin dagli esordi, Sassu mantiene un rapporto di
stretta interdipendenza fra tematiche affrontate e scelte
linguistiche, privilegiando ogni volta [. ..] una comunicazione
chiara ed efficace di certi contenuti e valori ».
Ritornando sulle medesime tematiche, Sassu mostra ancora una
volta, nei lavori degli ultimi anni, da un Iato la ricchezza del
suo linguaggio figurativo e la capacità di reinventare i
medesimi soggetti, dall'altro la volontà di perfezionare o
ribadire un messaggio. Che è spesso affidato ai personaggi che
via via popolano i suoi fogli. […] «Bisogna imparare a
conoscere, questa è l'unica strada». Con queste parole Aligi
Sassu esprime la convinzione che un artista non può mai
smettere di studiare e disegnare e che deve imparare a dialogare
non solo con se stesso ma anche con il mondo antico. Si spiegano
in questo modo i simboli di derivazione rinascimentale presenti
in diverse tavole realizzate ne11980-1986 per la Commedia dantesca;
l'affinità con composizioni cinquecentesche di scuola
raimondesca emergente in Driope inseguita da Hermes (1995);
la curiosa rilettura dello Stalliere stregato (1544) di
Hans Baldung Grien evidente in l'Urlo. Tale capacità di
rileggere è emersa in modo particolare nella creazione dei
diversi cicli illustrativi, a cui si è dedicato Sassu con
estrema libertà e lontano da schemi classici. […]
Certamente
Sassu, nel trattare situazioni profondamente umane, ha messo in
rilievo alcuni aspetti e ne ha oscurati altri, lasciando lo
spettatore sospeso nel mistero e nella suggestione del non
detto.
Aligi
Sassu. Catalogo dell'opera incisa e
litografica 1983-1995, a cura di Carlos Julio Sassu
Suarez,Edizione della Bezuga, Firenze, 1995
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